Il giorno 07 marzo ’19 verrà inaugurata la mostra del pittore Adriano Maraldi presso la biblioteca A. Baldini di Santarcangelo . Molti di noi sapranno certamente dell’opera di Adriano Maraldi, socio da tempo del lions club VALLE DEL SENIO, ma probabilmente non hanno mai avuto l’occasione di ammirare le sue opere avrete l’occasione di farlo .
Da qualche tempo Adriano Maraldi è impegnato in una impresa audace. Fa dialogare fra loro l’artista di oggi con quelli che in lui l’hanno preceduto lungo un arco più che cinquantennale di attività.
Non si tratta, insomma, dei proverbiali due conti, quelli che un artista di lungo corso si dispone prima o dopo ad affrontare. Qui in gioco per Maraldi c’è “un bel cumulo di ricchezza spirituale, di cultura vissuta fino in fondo”, come ha scritto Francesco Gallo Mazzeo in occasione della “retrospettiva” cesenate del 2015. Ci si riferisce, è chiaro, alla variegata moltitudine delle esperienze affrontate da un creativo che ha attraversato tante stagioni dell’arte a partire dagli anni ’60, riuscendo comunque a mantenere sempre completo, integro e vitale il rapporto con se stesso.
Si spiega così questo esame di coscienza che Adriano Maraldi ha deciso di affrontare nel modo più ardito possibile, non come esercizio solitario ed appartato, ma, anzi, “esponendosi” senz’enfasi celebrativa al suo pubblico, ai suoi estimatori, ai suoi collezionisti; senza correre il rischio di un effetto amarcord sulla propria storia personale che invece tanti fili passanti attraverso ciascuna opera connettono agli andamenti delle mode e dei gusti, delle tendenze e delle correnti artistiche dell’ultimo mezzo secolo.
C’è da credere che dal proprio diario più segreto l’artista abbia tratto anche quest’ultimo episodio dell’incredibile serie retrospettiva attualmente in onda. E dunque, di Adriano Maraldi la mostra odierna è da vedere come vero e proprio specchio dell’anima, correndo lo sguardo tra le varie e mutevoli invenzioni figurative che giustamente l’han reso noto: dal ciclo sul jazz agli oggetti in cerca di equilibrio, dalle tracce di un uomo alla deriva alla parabola dei pesci, dai pensieri colorati fino al fenomenale Pinocchio che vorrei.
Non sporadici ed isolati frammenti di vita artistica sono dunque in mostra, ma tessere variopinte d’un composito mosaico esistenziale: tutte da rimirare, tutte da condividere mentre intanto da sotto la pellicola pittorica d’un quadro allegorico del tempo presente al visitatore giunge l’eco di una voce: “io sono”.