Tre associazioni – CIF, FULGUR e LIONS CLUB BAGNACAVALLO – hanno sentito
l’esigenza di unirsi e di supportare economicamente la realizzazione di un progetto ideato
dalla Proff.ssa Maria Rita Liverani che vuole suggerire alcune riflessioni sul delicato tema
delle discriminazioni e violenze di genere. Un gruppo di artiste del territorio Uliana Babini,
Franca Faedi, Maria Rita Liverani, Giulia Longanesi, Claudia Marinoni, Michela Michelini,
Monica Pirazzoli (in arte AMe), Paola Ravaglia ha creato opere che indagano diversi
aspetti di questa complessa realtà che vede sempre più calpestati i diritti fondamentali e le
identità di tante persone. AmARTI, questo il nome scelto per il progetto “è un percorso che
traduce riflessioni, testimonianze ed espressioni artistiche in un docufilm” sono le parole
di Shilan e Fabio dello Biroke studio che ha diretto e prodotto il documentario. Il progetto,
grazie anche al contributo del Comune di Bagnacavallo e al suo patrocinio, è stato
inaugurato il 13 maggio attraverso una mostra a Palazzo Vecchio curata da Giulia
Longanesi.
Le opere realizzate dalle artiste, quasi tutte aderenti all’ associazione BiART Gallery,
hanno proposto come voce corale, un dialogo con chi la guarda. Nella serata di ieri 17
maggio a Palazzo Vecchio, i presidenti delle associazioni Francesca Negroni del CIF,
Alberto Longanesi di Fulgur e Michela Michelini del Lions CLub Bagnacavallo, alla
presenza delle massime autorità comunali e lionistiche, delle forze dell’ordine e dei
rappresentanti di altri enti che a vario titolo si sono esposti, hanno introdotto la proiezione
del video-documentario che testimonia il percorso progettuale e creativo che ogni artista
ha intrapreso per dar voce alla propria sensibilità rispetto alle tematiche in oggetto.
Celebrare questo evento in occasione della giornata mondiale della omofobia, bifobia e transfobia, significa concorrere alla promozione di una nuova cultura “aperta” al riconoscimento dell’altro, all’inclusione e al rispetto di ogni differenza. Il difficile equilibrio che si dovrebbe raggiungere socialmente è proprio quello di tenere insieme uguaglianze e
differenze, perché nessuna delle due, da sola, è sufficiente.