Carissime Amiche, Carissimi Amici

Come ogni anno riparte questa affascinante “staffetta” della solidarietà che vede da 106 anni la nostra Associazione impegnata nel rispondere ai bisogni delle comunità.

Non nascondo sentire un forte senso di responsabilità ma, accanto alle naturali preoccupazioni legate all’assunzione di questo importante ruolo, mi conforta la sensazione che riceverò da Voi quei sentimenti di amicizia e lealtà che ovviamente dovrò essere il primo ad offrire.

Non sarà inoltre facile replicare l’anno sociale appena trascorso che Francesca Ramicone, in virtù delle proprie doti di lucido coordinamento mescolato ad una affettuosità “materna”, ha condotto con risultati motivo di orgoglio per tutto il nostro amato Distretto.

In questo a me gradito adempimento di porVi il mio affettuoso saluto, cercherò sinteticamente di comunicarVi sia le principali novità dalla nostra sede centrale sia il mio concetto personale di Lionismo dopo 33 anni dal mio ingresso in ciò che amo ritenere l’acquisizione di uno stile di vita piuttosto che un semplice aderire ad una Associazione.

Cambiamo il mondo! Si, avete letto bene! Questo è il messaggio che la Presidente Internazionale Lions, Dr.ssa Patty Hill, ha trasmesso con grande empatia sia nel Febbraio scorso in un incontro svoltosi St. Charles (Illinois) sia nella recente Convention internazionale di Boston. Patty Hill ci ha chiesto e chiede a Tutte e Tutti Noi Lions e Leo di cambiare il mondo attraverso ogni nostro atto di servizio tale da immettere un qualcosa di buono nelle nostre comunità, perché qualora uniti nei nostri valori e nelle nostre azioni i confini e le barriere scompaiono. Sebbene le sfide globali possano intimorirci vi è sempre un punto di partenza ed il momento non può non essere adesso. Tutto questo può essere realizzato ogni giorno, in grande ed in piccolo impegnandoci nel servizio per rendere il mondo un posto migliore per tutti.

Con quali strategie? Patty Hill ci indica 4 priorità per cominciare questo incredibile viaggio.

  • Creare un ambiente più verde e più pulito, collaborando con le nostre comunità nel proteggere e ripristinare le nostre risorse naturali.
  • Raggiungere il massimo potenziale di servizio, in quanto ogni Lion vuole far parte di qualcosa che conta, che raggiunge obiettivi importanti e quale migliore opportunità per favorire la membership.
  • Sostenere la nostra Fondazione Internazionale LCIF quale strumento per pensare in grande per cambiare il mondo, molto di più di quanto possiamo fare da soli, nella consapevolezza che supportare LCIF significa di ritorno supportare i nostri Club.
  • Raccontare la nostra storia al mondo intero, o  meglio ancora coinvolgendo chi ha beneficiato delle nostre iniziative, puntando i riflettori su ogni nostra attività, su ogni Club, invitando la comunità a partecipare al cambiamento come Lion e come Leo. In sintesi, essere ambasciatori del nostro brand.

Con quale animo? Trasferendo coraggio e possibilità di raggiungere gli obiettivi, investendo in nuove generazioni di leader pronte ad affrontare l’immediato futuro, lavorando insieme in solide partnership.

Tali obiettivi ci pongono di fronte a sfide importanti in termini di innovazione, partecipazione, impegno economico. In questo contesto si inserisce la seconda importante novità da Oak Brook, la Mission 1.5, motivata dalla considerazione che ad oggi i Lions soddisfano le esigenze di quasi 500 milioni di persone nel mondo ma per le innumerevoli comunità con bisogni umanitari insoddisfatti dovremmo aiutare almeno 1 miliardo di persone all’anno. Per fare questo  la sede Centrale ci indica appunto di raggiungere 1,5 milioni di soci entro il 2027, in termini numerici potenziare la nostra crescita associativa di circa 130.000-140.000 sulla base dei dati attuali. Al fine di consentire cosa? Un netto arricchimento di capacità di servizio, diversità, inclusione, innovazione, competenze, esperienze, risorse in generale a disposizione, ovviamente acquisendo nuovi soci e creando nuovi club. In proposito vorrei però inserire due miei concetti personali a cui tengo molto. In primis la “sacralità” della fidelizzazione in quanto ho sempre vissuto con molto rammarico ogni dimissione, spesso sintomo di inefficienza dei Club. Sono sempre stato convinto che la motivazione è specifica per ogni Socio per cui è nostro dovere conoscere tutti i Soci. Occorre dialogare con tutti, capire i motivi anche per cui una non trascurabile percentuale dei Soci non partecipa attivamente, porre in essere iniziative di recupero, in quanto la dimissione può essere soltanto prevenuta, non ci sono “terapie”. Inoltre la Mission 1.5 può rappresentare una importante occasione per rinvigorire il Lionismo europeo ed italiano. Infatti oggi il Lionismo internazionale si sviluppa nel mondo in maniera difforme, Il Nord America prosegue secondo visioni consolidate, esiste un lionismo asiatico in grande crescita e all’orizzonte compare un lionismo africano che presto otterrà la Presidenza Internazionale. In questa realtà sia l’Europa sia l’Italia realizzano lionismo di qualità ma per entrambe i “numeri” non consentono di godere di una migliore considerazione.

Circa ciò che ho definito al Passaggio delle Consegne di Jesi il “Marco-pensiero” sono lieto aprirmi a tutti Voi con la massima sincerità come mia personale consuetudine.

In riferimento all’organigramma distrettuale penso che la squadra debba rispondere non tanto al raggiungimento degli obiettivi del Governatore di turno, ma gratificare ogni aspettativa del Vs. essere Lions. Con la massima sincerità ho cercato di considerare i migliori Officer nella giusta collocazione e, non di meno, di non deludere nessuno, inoltre non nascondo di aver assegnato gli incarichi non solo secondo logiche di estensione territoriale e di rotazione ma anche quale possibilità di ripresa e sviluppo di Clubs in difficoltà. Nella convinzione che il Distretto sia il più vicino possibile ai Clubs e sia percepito come struttura che aiuta i Clubs stessi nella realizzazione degli obiettivi ho nominato 7 Presidenti di Circoscrizione che, quale mio stesso compito, dovranno svolgere principalmente  attività di supporto. Spero con tutto il cuore aver fatto il minor numero possibile di inevitabili errori  in termini di omissioni o di collocazioni inappropriate e mi scuso per la mancata condivisione diretta dell’incarico con ogni Officer per mia ridotta disponibilità di tempo o per numerosi insuccessi risultati nel singolo contatto telefonico.

Amo considerare il DG un “servant leader” che sia il primo a chiedere a Tutte e Tutti Voi ”come posso aiutarti?” e, per favore, Vi scongiuro chiamatemi “Marco”. Patrizia ed io gradiremmo non spendiate per noi, destinate le Vs. economie a che è nel bisogno, in cambio chiedo a ogni Officer distrettuale e di Club  in regalo un piccolo scritto sulla Vs. concezione di Lionismo che per me assumerebbe tutt’altro valore.

Il Lionismo è per me sudore quindi amo intervenire in attività di service e invito i Club a regalare al nuovo socio il giubbetto giallo, simbolo del nostro concreto agire.

Dobbiamo sviluppare capacità di delegare e responsabilizzare ogni Socio anche per conciliare la nostra attività lionistica al lavoro e alla famiglia ed ormai i tempi attuali ci costringono ad acquisire una mentalità manageriale lavorando per obiettivi e relativi piani di azione in attività di servizio condotte direttamente o in partenariati paritari.

Nel mio essere Lions sono stato negli anni accompagnato da alcuni “must” che condivido con affetto con Voi:

  • Lions quale sintesi di identità etica ed azione sociale;
  • Etica quale concetto immutabile e valore intrinseco delle nostre azioni;
  • Motivazione quale espressione dell’amore per quello che realizziamo;
  • Non è fondamentale essere la più grande Associazione di servizio al mondo ma avere ogni giorno la motivazione per rimanere tale;
  • Siamo tutti Lions siamo tutti Leo;
  • Il nostro esempio dovrà essere di motivazione per Tutti;
  • Noi viviamo, doniamo e serviamo come un’unica entità;
  • Dobbiamo dimostrare di amare il prossimo perchè senza il prossimo noi non esistiamo;
  • Fuori di noi c’è il mondo ed è lì dove dobbiamo essere;
  • Una atmosfera gentile è alla base della comprensione universale.

Consapevole di averVi tediato anche troppo con le mie riflessioni passo ad alcune note operative.

Per le funzioni di coordinamento e di aiuto per tutti i Club che a mio parere costituiscono il nucleo centrale del ruolo di Governatore Distrettuale, trovo improduttivo attendere le date di Charter del nostro Distretto concentrate in primavera inoltrata o estate per condividere e programmare le attivita’ dell’anno sociale. Accanto ai prossimi incontri di Zona e di Circoscrizione che si realizzeranno entro il mese di Ottobre,  Vi chiedo pertanto cortesemente, se gradito, di indire incontri con gli interi Club e non soltanto con il Consiglio Direttivo tra Novembre 23-Marzo24, ovviamente abbinando la Charter quando coincidente in questo periodo. Tali momenti di confronto potranno essere realizzati in singoli Clubs o Clubs viciniori con finalità primariamente operative, ancor meglio se in occasione della realizzazione di services rilevanti o di incontri pubblici aperti alle comunità.

Assolutamente assodata l’autonomia del  Club nella scelta di service, Vi chiedo con il cuore l’adesione da parte di tutti i Club e secondo le proprie disponibilità a tre iniziative di sostegno:

– acquistando il kit del Poster della Pace, per l’altissimo valore simbolico e formativo;

– erogando fondi alla LCIF, alla quale il nostro Distretto non può rimanere insensibile alla luce delle molteplici contribuzioni ricevute;

– supportando la nostra Fondazione per la Solidarietà sulla base del ruolo insostituibile svolto nel nostro Distretto.

Supportare tali iniziative non vuol dire influenzare in modo significativo i piani economici dei Club, in quanto è sufficiente limitarsi a contributi che diano il senso di una comunità di intenti e di progetti, inoltre ci tengo a sottolineare non soltanto la compatibilità ma addirittura la fortissima sinergia realizzabile tra le due Fondazioni.

Con i Presidenti di Club, Zona e Circoscrizione sto proponendo di sottoscrivere un vero e proprio patto di collaborazione nel quale sia condiviso come me stesso ed il Distretto possono aiutarli e cosa intendono promuovere a favore dei Club e delle strutture distrettuali.

Dobbiamo porci degli obiettivi sia in termini di service che di partecipazione, da sviluppare secondo piani di azione, dare la giusta rilevanza alla rendicontazione, rovesciando l’erroneo paradigma di burocrazia, ottimizzare la comunicazione sia esterna che interna in termini di efficienza e di forma.

Quanto alla formazione, ritengo oggi debba essere ampliata nei confronti di quegli officer di Club che troppo spesso non sono adeguatamente conosciuti e riconosciuti, o non hanno sufficiente contezza dei compiti assegnati, dei risultati attesi e delle modalità di approccio all’incarico.

Infine ai Leo ho chiesto di formulare 3 piani di azione relativi a progetti da realizzare nell’anno in corso singolarmente in Romagna, Marche ed Abruzzo e Molise in cui siano i nostri giovani leoni ad averne la diretta governance coinvolgendo i Lions senior in ruoli di supporto. In proposito sono stato molto contento aver appreso che, casualmente, il nostro Distretto ha posto nel bilancio previsionale di quest’anno la cifra più elevata a favore delle attività Leo di tutto il Multidistretto.  

Concludo indicando nelle mie apprezzate compagne di vita,  la Famiglia, a cui tengo più di me stesso, i Malati, a cui spero aver dato soltanto un poco meno di quanto ho ricevuto, la città di Jesi, che ringrazio per avermi concesso sei decadi di serena esistenza, e, non ultimo,  il Lionismo, che amo definire la parte vera e forse migliore di me, le mie principali passioni.

Noi Lions non possiamo non raggiungere certe mete e non dobbiamo aver paura di intraprendere progetti audaci, perché insieme riusciremo a realizzarli. Perché la vera innovazione, il vero sviluppo, iniziano proprio da grandi idee rivolte sia a problematiche sociali consolidate sia alle emergenti, tutti noi responsabilmente impegnati alla pacificazione sociale.

Le comunità aspettano da noi risposte convincenti da raggiungere insieme serenamente, senza timori o meglio con il solo timore della propria coscienza.

Vi voglio bene. Dio Vi benedica, Dio benedica i Lions.

Marco Candela